Per circa un decennio, a cavallo tra gli anni '50 e ‘60, Oronzio De Nora lavora al perfezionamento delle proprie celle a catodo di mercurio, raggiungendo livelli di efficienza senza uguali nel mondo. Niccolò De Nora assiste dall'esterno agli sviluppi industriali dell'azienda. Non gli mancano né i mezzi né la volontà per cercare di tradurre le sue passioni in altre attività imprenditoriali; un progetto che si rivela subito interessante riguarda la possibilità di costruire e commercializzare un'automobile molto particolare: la prima Ferrari di piccola cilindrata.
Nel 1958, Enzo Ferrari aveva sviluppato un prototipo di vettura, denominato “Ferrarina”: si trattava di una macchina sportiva, con un motore generoso e una personalità grintosa, però di dimensioni contenute, adatta ad un uso anche cittadino. Dopo il Salone dell'Automobile di Torino del 1961, Enzo Ferrari cerca in Italia e all'estero un possibile costruttore per il suo prototipo di piccola cilindrata. Niccolò De Nora, che ama le macchine sportive ed è un buon cliente della Ferrari, presenta una proposta di piano industriale. Da queste premesse, nasce nel 1962 il proposito di costituire una società per acquistare il progetto e avviare una produzione di serie della vettura. La nuova società di produzione si chiama ASA, Autocostruzioni Società per Azioni. Il progetto della piccola Ferrari è interessante e innovativo, sia sotto il profilo ingegneristico sia sotto quello commerciale. Il progetto industriale dell'ASA non riesce però a decollare. L’ASA è una buona macchina, ma non è possibile costruire auto di piccola cilindrata in piccola serie. La macchina diventa rapidamente un oggetto di culto da parte dei proprietari e dei piloti che hanno la possibilità di guidarla in corsa, alla Targa Florio, a Le Mans, al Nurburgring, a Daytona, a Sebring.