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Oronzio De Nora, dopo la laurea in Ingegneria, decide di iscriversi al corso di specializzazione in elettrochimica e insieme al professor Giacomo Carrara si occupa dell'elettrolisi dei cloruri alcalini. Oronzio De Nora ottiene il primo brevetto della sua carriera di ricercatore e di industriale. L’ipoclorito di sodio, un prodotto largamente usato nell'industria tessile per il candeggio dei tessuti, oltre che come fissativo nei processi di stampa fotografica, viene prodotto per mezzo di celle elettrolitiche di cloruro di sodio in cui sono montati elettrodi bipolari, disposti sia in posizione verticale sia orizzontale. Cercando di rendere più efficiente il processo di produzione, Oronzio De Nora osserva che una posizione inclinata degli elettrodi avrebbe garantito molti vantaggi. Il sistema produce infatti soda caustica, densa, nella parte inferiore catodica, e cloro, allo stato gassoso, nella parte superiore anodica. L'inclinazione degli elettrodi avrebbe permesso alla prima, più pesante, di scivolare verso il basso e di reagire con il secondo, più leggero, che spontaneamente sarebbe salito verso l'alto. Dall'incontro tra le due sostanze si sarebbe poi formato l'ipoclorito.